Siirt è una provincia situata nell'Anatolia sudorientale, a circa 224 chilometri (140 miglia) a nord-ovest di Mardin e divisa dal fiume Tigri. Quest'area è stata sotto l'influenza di molte civiltà, tra cui i Persiani, Romani, Bizantini e Abbasidi, ed è stata un centro economico durante quel periodo.
La valle del fiume Botan è conosciuta per essere stata abitata da molte civiltà fin dal 3000 a.C.. Gli Hurri e i Subarru, due gruppi indigeni che si stabilirono lì in quel periodo, sperimentarono il dominio degli Assiri e dei Medi nel 7° secolo a.C., seguito dal dominio dell'Impero Persiano nel 6° secolo a.C.. Dal 395 al 554 d.C., la regione fu governata rispettivamente dagli Imperi Romano e Bizantino. In seguito, fu governata dai Mongoli per alcuni anni prima di essere conquistata dagli Ottomani, che presero il controllo della regione nel 1514.
Il nome Siirt si crede derivi da "Keert", che significa "città" nella lingua Keldani. Le tombe di Veysel Karani e Ismail Hakki collegano il passato al presente come resti della civiltà islamica.
La Grande Moschea fu costruita da Mahmut, il governante Selgiuchide, nel 1219. Nel 1260, Mucahit Ishak Lindar aggiunse annessi alla struttura originale e apportò alcuni miglioramenti. La fondazione ha recentemente ristrutturato e restaurato il pulpito della moschea, che ora è esposto nel Museo Etnologico di Ankara. Il santuario presenta un'unica minareto con un balcone decorato con lavoro in ceramica turchese. Tuttavia, queste decorazioni sono soggette all'erosione nel tempo a causa dei cambiamenti climatici, come accade per tutte le strutture in Turchia costruite prima che questo fenomeno diventasse così prevalente. La magnificente cupola dell'edificio si trova al centro, con cupole più piccole che circondano il centro su tutti e quattro i lati.
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