La Grande Moschea (Ulu) e il Pozzo di Gesù
La moschea più antica nel centro della provincia di Urfa è la Grande (Ulu) Moschea, che originariamente fungeva da sinagoga prima di diventare la Chiesa di San Stefano sotto la giurisdizione del vescovo Rabula tra il 435 e il 436 d.C. Successivamente, Nurettin Zengi l'ha convertita in una moschea nel periodo tra il 1170 e il 1175, e da allora viene utilizzata a questo scopo.
La moschea fa parte del gruppo delle moschee multipedate anatoliche e ha un piano di costruzione rettangolare con tre file parallele di volte diagonali su un lato per indicare la direzione di Mecca. L'ultima posizione di preghiera, che si apre su un cortile a quattordici arcate, veniva inizialmente utilizzata presso la Şanlıurfa Ulu Mosque. Oggi, un campanile ottagonale funge da minareto della moschea.
La leggenda narra che il fazzoletto inviato da Gesù al re Abgar con l'Apostolo Tommaso fosse stato lasciato in un pozzo all'interno della moschea. La gente crede che l'acqua proveniente da quel pozzo abbia proprietà curative. Re Abgar e il suo regno di Edessa furono i primi ad accettare il cristianesimo e inviarono messaggeri a Gesù per invitarlo nel loro paese. Secondo la leggenda, Gesù non poté venire, ma inviò il suo fazzoletto con l'Apostolo Tommaso. Quando il re aprì il fazzoletto, vide il volto di Gesù nel panno e lo gettò nel pozzo, credendo che il suo volto potesse portare salute a tutti. Si crede che questo pozzo, che ora si trova all'interno della moschea ma faceva parte della chiesa in passato, sia il luogo dove il fazzoletto fu gettato.
Durante il periodo della Repubblica, il minareto è stato trasformato in una torre dell'orologio con l'aggiunta di un orologio analogico. Ora è l'unico campanile di Urfa. La parte nord-occidentale del cortile della moschea, circondata da spesse mura che appartenevano alla chiesa prima che venisse convertita in moschea, è ora un cimitero.