Fortezza e castello di Diyarbakir

Fortezza e castello di Diyarbakir

La Fortezza di Diyarbakır, situata a Sur, è un sito storico costituito da una fortezza interna ed esterna. Comprende diverse strutture, tra cui una cittadella situata su una collina rocciosa che offre una vista mozzafiato sul fiume Tigri.

La fortezza presenta quattro porte: Porta Dağ (Montagna), Porta Urfa, Porta Mardin e Porta Yeni (Nuova). Le mura della fortezza furono costruite nella loro forma attuale a metà del IV secolo d.C. dall'imperatore Costanzo II dell'Impero Romano.

Diyarbakir Fortress and Castle

Le mura di Diyarbakır sono le seconde mura difensive complete più grandi del mondo, dopo la Grande Muraglia Cinese. La fortezza è stata costruita, utilizzata e ricostruita nei secoli durante i periodi di dominio romano e ottomano sulla regione di Diyarbakır. Le mura che circondano l'area metropolitana raggiungono un'altezza di fino a 53 metri e contengono 63 iscrizioni provenienti da vari periodi storici, tra cui influenze urrite, medi, armene, romane, sassanidi, bizantine, marwanidi, ayyubidi e ottomane.

La Fortezza di Diyarbakır risale al 297 d.C. quando fu inizialmente costruita dai Romani. Nel 349 d.C., l'imperatore Costanzo II ordinò l'espansione delle mura fino alle loro dimensioni attuali. Nel corso della sua storia di 1500 anni, le mura e le torri sono state rinforzate con pietra vulcanica proveniente dalla regione circostante. Le mura sono adornate con 82 torri di guardia, costruite principalmente dai Romani e successivamente restaurate dagli Ottomani durante i secoli XV e XVI. Quando gli Ottomani sconfissero i Safavidi, usarono i cannoni per distruggere le loro mura, che dovettero essere ricostruite. Oggi, le mura rimangono per lo più intatte, con un'altezza di circa 10 metri e uno spessore di 3-5 metri. Sebbene una sezione sia stata demolita negli anni '30, le mura circondano ancora una distanza di 5 chilometri.

Nel 2015, la Fortezza di Diyarbakır e i Giardini di Hevsel sono stati riconosciuti come Sito Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

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